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La Marina Militare e la ricerca archeologica subacquea
Il Cacciamine NUMANA è giunto a Gaeta per dare il via alle ricerche e alla localizzazione di relitti ed oggetti di interesse archeologico sui fondali dell’arcipelago Pontino, nell’ambito della convenzione stipulata nel 1998 tra il Ministero della Difesa e il Ministero per i Beni e le Attività Culturali (MIBAC). L'attività si svolgerà dal 12 al 18 giugno.
L’iniziativa, nota come “Progetto Archeomar”, si pone come obiettivo principale il censimento dei beni sommersi nei mari italiani per una catalogazione, localizzazione e documentazione del patrimonio culturale subacqueo, ai fini della tutela, della valorizzazione e della protezione dei beni archeologici sommersi. La ricerca verrà condotta congiuntamente con personale del MIBAC.
Nave NUMANA è un Cacciamine della classe “Gaeta”, consegnato alla Marina Militare nel 1995. Lo scafo è stato costruito impiegando un particolare tipo di vetroresina denominata F.R.P. (Fibre Reinforced Plastics). La F.R.P., contrariamente ai materiali tradizionali, consente di soddisfare contemporaneamente due esigenze prioritarie per un cacciamine: l’assoluta amagneticità, anche nei riguardi delle correnti parassite indotte dal rollio e dal beccheggio (correnti di Focault), prima ottenibile solo con le costruzioni in legno, ed una elevata resistenza antishock, in precedenza solo con le costruzioni in acciaio garantivano una adeguata protezione.
Il NUMANA è equipaggiato con sistemi ed apparecchiature che consentono di determinare, con elevatissima precisione, la presenza sul fondale marino di oggetti di diversa natura e dimensioni. A questa capacità di scoperta si unisce la presenza a bordo di due veicoli subacquei filoguidati che consentono di identificare visivamente gli oggetti di interesse, acquisendo immagini fotografiche e video.
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