Risponde a questa logica il contratto di rete che, secondo l’Osservatorio di Intesa Sanpaolo-Mediocredito, ha registrato un bel balzo in avanti nei primi tre mesi del 2013: nei primi tre mesi dell’anno 455 realtà imprenditoriali lo hanno utilizzato dando vita a 94 nuove reti, ovvero forme di collaborazione che consentono di mettere a fattore comune risorse e capacità con l’obiettivo di acquisire maggiore forza competitiva, produttiva e commerciale. Sale così a 792 il totale dei contratti registrati a fine marzo 2013 e a 4.091 il numero delle imprese coinvolte.
Lombardia, Emilia Romagna e Toscana guidano la classifica delle regioni più attive. Seguono il Veneto, le Marche e il Lazio. Le prime due in particolare, Lombardia ed Emilia Romagna, dove è anche più sviluppato il tessuto produttivo e maggiore è la propensione degli imprenditori a mettersi insieme soprattutto per la recessione in corso, sono le artefici della forte accelerazione dell’ultimo trimestre 2012, nel quale 801 nuove imprese hanno deciso di mettersi in rete.
Tra le regioni meridionali si distingue la Campania con 151 contratti realizzati a tutto marzo. L’Osservatorio si sofferma anche sui risultati conseguiti a seguito della sottoscrizione di questo strumento: solo nel settore manifatturiero le imprese coinvolte hanno registrato un aumento di fatturato del 10,1%, contro il 4,6% di quelle non in rete e il differenziale si allarga ulteriormente se si considera il triennio 2009-2011. D’altra parte, le aziende che decidono di formare una rete si caratterizzano già in partenza per un migliore posizionamento competitivo: in un caso su due fanno già parte di gruppi economici (contro il 35% circa delle imprese non in rete), hanno attività di export (50% circa contro il 31%), certificati di qualità, partecipate estere, marchi registrati a livello internazionale richieste di brevetti e certificazioni ambientali. Industria in senso stretto e servizi sono i due macrosettori più rappresentati e raccolgono il 76,1% delle imprese in rete.
E’ significativa anche la presenza della filiera delle costruzioni e immobiliare e di imprese dell’industria agro-alimentare, in particolare nel Mezzogiorno con la Sardegna in testa. Lo studio evidenzia infine come per decollare le reti d’impresa necessitino di formazione e di finanziamenti specifici. A tale proposito, Intesa Sanpaolo rileva che tra la fine del 2012 e l’inizio del 2013 sono nati tre laboratori regionali con funzioni di vero e proprio incubatori in Lombardia, Piemonte ed Emilia Romagna per promuovere la conoscenza di questo strumento e agevolare l’incontro tra potenziali partner.
A questi si affianca il Desk nazionale sulle reti per la consulenza normativa e finanziaria di Mediocredito Italiano, la società di Intesa Sanpaolo specializzata nel sostegno alla crescita delle piccole e medie imprese. Sul fronte dei finanziamenti un’opportunità importante è la provvista che la Banca Europea per gli Investimenti ha reso disponibile affinché pmi e imprese “mid-cap” possano raggiungere gli obiettivi strategici del contratto di rete per i quali Mediocredito ha stanziato fino adesso finanziamenti agevolati per oltre 22 milioni di euro.
Eduardo Cagnazzi