Protagonista del nuovo corso è Paolo Scudieri, imprenditore nel campo dell’automotive con l’Adler e con il pallino dell’automobilismo. Lo stabilimento di Airola, Tecno Tessile Adler, infatti, sarà impegnato nella realizzazione del telaio in fibra di carbonio della nuova 4C Alfa Romeo.
“La Campania, secondo un recente studio di Srm (il centro studi di Sanpaolo-Banco di Napoli, di cui è presidente) - dichiara il patron della Adler - detiene la leadership nel Sud Italia nel campo della produzione automobilistica, il 9,3% della performance nazionale, per un totale di 13.750 addetti distribuiti su 159 siti produttivi. E a livello nazionale, è terza in Italia dopo Piemonte e Lombardia. Il settore genera un valore aggiunto in questa regione di 766,5 milioni di euro, pari al 10% del valore aggiunto manifatturiero. E qui ad Airola ribadisce il ruolo centrale della regione in questo settore, scrivendo una pagina nuova, una pagina positiva, nell'ambito della storia di una crisi economica che sembra non voler passare”.
Per Scudieri si tratta di una produzione nuova e rivoluzionaria, capace già di guardare oltre confine.
“Il nostro obiettivo è dare vita ad una realtà dotata di competenze specialistiche e know-how tali da competere con successo sul mercato come produttore di eccellenza di componenti in materiale composito. Non è un punto di arrivo, per Adler rappresenta una nuova partenza, una nuova sfida. Stiamo scrivendo una pagina nuova scommettendo sui nostri valori di riferimento: l’innovazione e l’internazionalizzazione. Senza però dimenticare il territorio. Lo facciamo grazie alla fiducia rinnovataci dalla Fiat per una delle produzioni destinate ad un marchio automobilistico sinonimo di classe ed eleganza, l’Alfa Romeo”.Il nuovo sito industriale si avvale della consulenza del Cnr ed è stato realizzato grazie ad investimenti pubblici (30 milioni della Regione Campania destinati all'area di crisi di Airola) e privati che hanno consentito l'assorbimento di 108 lavoratori in cassa integrazione. Questi i principali numeri del nuovo stabilimento, il più grande in Italia destinato alla produzione di componenti in fibra di carbolio per l’industria automotive: 38mila metri quadrati per le lavorazioni, 2.400 per gli uffici, altri 3.325 per i preimpegnati.
Per il gruppo napoletano, quello beneventano è un altro tassello del mosaico di sviluppo della società che nei mesi scorsi ha consolidato con una partnership impegnativa la collaborazione con il Cavallino rampante di Maranello, di cui è storico fornitore. Una partnership che poggia sulla convinzione che solo l’innovazione possa garantire credibilità e competitività nel mondo. Il gruppo oggi conta 58 stabilimenti in 18 paesi, sette siti di ricerca e sviluppo per un fatturato consolidato di circa 900 milioni di euro, dei quali il 4% è investito proprio in innovazione di prodotto e di processo. Soprattutto nell’ambito dei materiali avanzati performanti i termini funzionali ed estetici e delle relative tecnologie di lavorazione.
Eduardo Cagnazzi